sabato 8 settembre 2012

Ken Follett e i segreti per un buon romanzo

Mentre prosegue la mia lenta ma inesorabile marcia verso la celebrità letteraria, mi imbatto, durante l'annoiata lettura di un allegato del Corriere della Sera, nei consigli di scrittura nientemeno che di Ken Follett.
Dato che avevo già condiviso qui con voi i precetti di Stephen King sento il dovere, per completezza di informazione, di distillare per voi anche i consigli del romanziere gallese.



1. Il segreto è nella trama. Ok, fin qui nessuna epifania. Soprattutto non bisogna aver paura di buttare via idee che non convincano fino in fondo, anche se piacciono ad amici, agenti, editori (averceli, ovviamente).

2. Provocare emozioni. Quelle che funzionano meglio per Follett sono: ansia rispetto a ciò che può accadere e rabbia, magari nei confronti delle ingiustizie subite da un personaggio positivo.

3. Inserire personaggi ambigui e sfuggenti: sono fonte di sorpresa (e quindi di piacere) e stimolano continue reinterpretazioni dei livelli di lettura.

3. Scrivere delle buone scene erotiche. Meglio se c'è tensione tra i protagonisti. Insomma, attrazione ma incertezza. Attenzione però, perché il "bad sex writing award" è in agguato...

4. La lotta tra il bene e il male, anche, funziona sempre. E non è solo materia per il genere fantasy.

5. Ogni quattro-cinque pagine deve accadere qualcosa che imprima una svolta nella trama. Qualcosa di grande o di piccolo, ma che cambi la situazione in cui si trovano i personaggi e dia alla storia una nuova, inattesa direzione.

6. Sfuggire alla tentazione di riscrivere sempre lo stesso romanzo: cambiare genere e passo o i lettori si stufano. Ma questo consiglio vale per chi ha già raggiunto una certa fama, quindi possiamo tenerlo nel cassetto ancora per un po'...

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